Parla l'attrice, in scena fino a domenica al Bobbio per la Contrada. È una squillo che diventa omicida: "Testo di un'attualità sconcertante"

Vanessa Gravina ci racconta "Pazza", il dramma di cui è protagonista a Trieste (al Teatro Bobbio per la stagione della Contrada) insieme a Nicola Rignanese, Fabrizio Coniglio (che ha curato adattamento e regia), Davide Lorino, Paola Sambo e Maurizio Zacchigna. Una produzione della Contrada in scena fino al 23 febbraio.
Il personaggio interpretato da Gravina è una squillo di lusso che viene accusata dell'omicidio di un anziano cliente e rischia una pena durissima. Pur di salvarla, la ricca famiglia si affida a un valente legale per farla dichiarare incapace di intendere e di volere e farla rinchiudere in un istituto psichiatrico, dal quale potrà uscire dopo pochi anni. Ma Claudia si sbarazza del legale pagato dai genitori e viene affidata a un avvocato d'ufficio (Rignanese) che asseconderà il suo desiderio di rivelare lo scabroso entroterra familiare nel quale è maturata la sua scelta di vita e le pretese del cliente che scatenarono la sua reazione.
“Un testo di una attualità sconcertante” spiega Vanessa Gravina. "Pazza" andò in scena per la prima volta a Broadway nel 1980, per poi essere riproposto al cinema dall'autore Tom Topor in una versione con Barbara Streisand nei panni della protagonista assieme a un giovane Richard Dreyfuss.
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