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Pannofino si chiede "Chi è io?" in una commedia psicoanalitica - IL PICCOLO 7/11/2024


Al Teatro Bobbio da oggi a domenica, per la stagione della Contrada, Francesco Pannofino, nei panni di uno psichiatra, il professor Leo Mayer, è il protagonista di "Chi è io?", commedia "psicologica, psicosomatica e psichedelica" scritta e diretta da Angelo Longoni.

Al Teatro Bobbio da oggi a domenica, per la stagione della Contrada, Francesco Pannofino, nei panni di uno psichiatra, il professor Leo Mayer, è il protagonista di "Chi è io?", commedia "psicologica, psicosomatica e psichedelica" scritta e diretta da Angelo Longoni.


I personaggi abitano la realtà, la fantasia e l'inconscio e il noto attore di teatro, cinema e televisione e doppiatore dall'inconfondibile timbro vocale (prestato tra gli altri a Denzel Washington e George Clooney) divide il palcoscenico con Emanuela Rossi e Andrea Pannofino, sua moglie e suo figlio per copione così come nella vita, e Eleonora Ivone.

Al di qua e al di là della tangibilità, "Chi è io?" prende il via allorché il protagonista, in riva al mare, si accorge di un uomo in pericolo tra le onde e si tuffa per salvarlo.


A sua volta vicino alla morte, l'intellettuale Mayer, ironico pensatore e critico della società raffinato e sarcastico, ripercorre la propria vita, ma catapultato nel tritacarne trash di un'ospitata televisiva. Tutto è fuso, mischiato, in uno spaesamento comico e un bailamme di interviste e sedute psichiatriche.

I pazienti si raccontano e quali siano le loro effettive o affettive interazioni lo si scoprirà. «È un testo molto ironico e intelligente - spiega Pannofino – e una satira anche sulle trasmissioni che passano con disinvoltura da notizie agghiaccianti alla pubblicità di un materasso. "Chi è io?" è la domanda rivolta a Mayer in quel vortice che lo porta a rivivere la propria esistenza con spostamenti verosimili, ma non veri, e un tumulto di paure, debolezze e passioni, in cui ogni spettatore può ritrovare un po' di sé».


L'attore è molto affezionato a Trieste. «Proprio qui nell'81 ho iniziato a recitare da professionista – racconta – lavorando al Teatro Rossetti con Mario Maranzana ne "L'affare Danton", quando le compagnie contavano anche 30 attori. E nel 2013 ho interpretato Nereo Rocco, el pàron, nella serie tv "La farfalla granata", dal libro di Nando dalla Chiesa, sulla vita del calciatore Gigi Meroni, regia di Paolo Poeti».


Pannofino è popolarissimo anche per il suo personaggio del regista René Ferretti nella dissacrante serie tv Boris e nel relativo film. Emanuela Rossi, oltre che attrice, è doppiatrice, tra le più quotate in Italia e voce ufficiale di Emma Thompson e Michelle Pfeiffer. Ha iniziato la sua carriera giovanissima.


Nino Manfredi, nel ‘71, la scelse per doppiare il personaggio di Benedetto da bambino nel film "Per grazia ricevuta" e alle orecchie nostrane suona famigliare anche come Pippi Calzelunghe.

«Quando io ho cominciato con il doppiaggio, a 19 anni, lei era già una star – dice Pannofino - All'epoca nascevano le tv private e ci fu un incremento di lavoro vertiginoso, telenovelas, cartoni animati… La svolta decisiva per me fu doppiare Tom Hanks in "Forrest Gump"».


«In quel film io doppiavo Robin Wright – lo segue Emanuela Rossi – e nell'"L'età dell'innocenza" lui era Daniel Day-Lewise, io la Pfeiffer. Per noi due la sala di doppiaggio è stata galeotta, a forza di interpretare scene d'amore a un certo punto il ghiaccio si rompe e succede l'incantesimo».

Pannofino si dice molto orgoglioso della sua famiglia. «Una bottega d'artisti – sottolinea - come nel teatro di un tempo. Andrea porta avanti la tradizione e spero lo faranno anche i suoi figli».

Intanto l'erede, classe ‘98, doppiatore nonché ironico come mamma e papà, gli fa eco con una battuta: «Quando mi chiedono com'è lavorare coi miei genitori rispondo: la cosa bella è che la cena non la pago».


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