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Oleandra: il nuovo testo teatrale di Caterina Filograno a Trieste il 14 ottobre - NORDEST.IT 8/10/24

Immagine del redattore: Teatro La ContradaTeatro La Contrada

TRIESTE, 8 ottobre 2024 – Cosa significa per noi abitare il virtuale? Come sta cambiando i nostri rapporti, il nostro modo di raccontare il presente e la nostra memoria? Queste sono alcune delle domande che ispirano Oleandra, il nuovo testo teatrale della drammaturga e regista Caterina Filograno, protagonista del terzo appuntamento con Vettori 2024, le residenze artistiche del Teatro La Contrada. Il testo verrà presentato in una lettura scenica il 14 ottobre alle ore 18 al Teatro dei Fabbri di Trieste, con la partecipazione di Filograno e degli attori Isacco Venturini, Giulia Mazzarino e Francesca Osso.


Un evento di dialogo

Anticipando la presentazione, si terrà un evento speciale mercoledì 9 ottobre alle ore 18 al Teatro dei Fabbri e in streaming sul canale YouTube della Contrada. Durante l’incontro, la drammaturga discuterà del progetto con il critico teatrale Roberto Canziani. Tutti gli eventi sono a ingresso libero.


Oleandra: tra reale e virtuale

Caterina Filograno e il suo gruppo di attori sono in residenza al Teatro La Contrada dal 1 ottobre per sviluppare il lavoro su Oleandra, un testo che intreccia storie di personaggi reali con i loro avatar nel Metaverso. “Le versioni virtuali sono molto più fantasiose e libere”, anticipa Filograno. “Il lavoro di recitazione pura è estremamente divertente e la restituzione dello spettacolo sarà in forma di reading, per mostrare al pubblico i risultati delle nostre esplorazioni sui personaggi.”

La narrazione si snoda tra il reale e il virtuale, presentando nel mondo reale Tom e Mildred, una coppia in crisi, e Lucy, la migliore amica di Mildred. Nel Metaverso, si trovano gli avatar dell’agente immobiliare K e personaggi iconici come Brooke e Ridge di Beautiful, che riflettono le dinamiche problematiche tra i protagonisti, insieme agli avatar di due ragazzine, XY e XYY. Il titolo, Oleandra, trae ispirazione da “una pianta di oleandro di pixel rimasta incastrata in un terreno nel Metaverso che Tom vuole rivendere”, spiega la regista.


Riflessioni sul virtuale e la memoria

Filograno sottolinea come “la tecnologia e il virtuale siano ormai colonne portanti della nostra esistenza”. Questi nuovi elementi stanno trasformando il modo in cui percepiamo, creiamo, amiamo e comunichiamo. “Ci sono molti modi per raccontare questo presente. Uno di essi è il teatro, un gioco di corpi e parole, in un presente che è già passato. Il mio lavoro parte dalle parole per esplorare il linguaggio, decomponendolo e vivisezionandolo.”

Inoltre, Filograno affronta la questione del Metaverso, definendolo un “luogo pensato per il guadagno”, evidenziando come il concetto di memoria possa assumere risvolti economici significativi. “La memoria è la capacità dei beni immateriali di persistere, lasciando tracce nel sistema. La tecnologia sta cambiando la realtà, il linguaggio e il nostro modo di relazionarci. Sono questi gli aspetti che intendo approfondire nel lavoro con gli attori. Perché il Metaverso è solo uno dei tanti modi di raccontare il presente e le sue contraddizioni”.


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