di Rossana Bettini
Forse pochi sanno che Il tenente Colombo, uno dei telefilm più? noti e seguiti degli Anni '70 e '80 è nato da un testo teatrale. Nel 1962 William Link e Richard Levinson scrissero "Prescription: murder" ("Prescrizione: omicidio"), testo che riscosse un inatteso, straordinario successo al punto che, nell'ormai lontano 1968, ne fu tratta una serie Tv dove il mitico Peter Falk impersonava l'ancor più mitico tenente Colombo.
Fu nientemeno che Steven Spielberg allora poco più che un ragazzo, a dirigere nel 1971 il primo episodio della serie, rimasto anche il più famoso, in cui il dottor Fleming, brillante psichiatra di Los Angeles, stanco della moglie petulante, possessiva ma molto ricca, mette in atto l'assassinio di lei, con la complicità della sua giovane e insicura amante Susan. Ma Fleming, inaspettatamente e malauguratamente, inciampa nella solerzia del tenente Colombo, incaricato a svolgere le indagini sull'omicidio. Il leggendario investigatore non darà tregua a Fleming fino a quando, con un abile trucco, lo costringerà a capitolare e confessare l'omicidio, nonostante l'alibi praticamente inattaccabile. Ostinato, acuto e importuno, Colombo lavorerà con tenacia quasi morbosa per smascherare l'uomo dall'alibi "di ferro". Nella riuscitissima trasposizione andata in scena la settimana scorsa a La Contrada (traduzione e adattamento David Conati per la regia di Marcello Cotugno) sono stati amabilmente esasperati i temi, i toni e lo stile del personaggio Colombo: un uomo dall'avanzare goffo e dall'aspetto trasandato, che finge di non essere un valido investigatore, ma che in verità conosce assai bene i meccanismi psicologici che spingono certe persone a compiere gesti crudeli, violenti estremi. Un cast davvero affiatato ed empatico, da Nini Salerno e la sua straordinaria interpretazione di Dave, il procuratore amico del dott Fleming, a Sara Ricci, che nel ruolo di Claire Fleming si mostra attrice completa e sicura, fino a Samuela Sardo che è Susan, fragile e apparentemente debole amante di Fleming. Gianluca Ramazzotti, poi, sostiene alla grande la parte che portò al successo Peter Falk, poliziotto distratto, affezionato al suo immancabile impermeabile beige, sbiadito e stazzonato.
... questione di Stile!
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